L’apparentemente casuale pattern cromatico delle trasformazioni del Sayan potrebbe in realtà seguire una delle classificazioni spettrali delle stelle.
Un po’ tutti sanno cos’è Dragon Ball. Molti sanno cos’è il Super Sayan. Non tutti sanno cos’è la classificazione spettrale di Harvard delle stelle. Tutte queste cose potrebbero essere collegate, visto che alcuni dei colori delle varie trasformazioni di Goku e compagnia sembrano allinearsi con quelli delle classi di temperatura in cui si dividono le stelle (tra le eccezioni c’è ovviamente l’inspiegabile Super Sayan Rosè che ancora va metabolizzato bene dai fan). Vediamo quindi se forma più forte=temperatura più alta, in termini scientifici, con una piccola premessa: ci occuperemo solo di quelle che effettivamente sono caratterizzate da un colore presente nella classificazione di Harvard “OBAFGKM“, consultabile in questa pagina. Ah, e solo roba canonica, mi raccomando! Fan di Dragon Ball GT, mettetevi l’anima in pace.
La classificazione
La sequenza di lettere OBAFGKM che abbiamo citato precedentemente indica in realtà le classi di Harvard delle stelle, divise secondo la propria temperatura superficiale: O corrisponde a quelle più calde, M a quelle più fredde; si tratta rispettivamente di stelle blu, azzurre, bianche, bianco–gialle, gialle, arancioni e infine rosse. Sul colore però va fatta una distinzione: quelli elencati sono quelli convenzionali, ovvero quelli tradizionalmente assegnati in astronomia alle determinate classi. Quelli effettivi che l’osservatore potrebbe vedere differiscono in base alle condizioni di analisi e al tipo di stella, ma in generale si definisce colore apparente quello che si vedrebbe se la luce fosse proiettata su uno schermo bianco. Queste classificazioni della temperatura sono possibili perché la stella viene approssimata a corpo nero, ovvero ad un corpo ideale che assorbe tutte le radiazioni e non riflette. Un corpo nero, quando si scalda, emette radiazioni, inizialmente nell’infrarosso. Più la temperatura aumenta, più la lunghezza d’onda della radiazione diminuisce, e dunque si entra nello spettro del visibile, partendo dal rosso, fino ad arrivare al blu. Se viene scaldato ulteriormente, la radiazione entra nell’ultravioletto. Ora, il colore è dato da molteplici radiazioni, ma in generale quello che percepiamo è dato dalla parte dello spettro visibile sul quale la stella emette la maggior parte dell’energia. A questo punto, entra in gioco la legge di Wien, che mette in relazione la lunghezza d’onda su cui la radiazione è massima e la temperatura del corpo nero. In questo modo, otteniamo una buona stima.
Le Classi Z
Ora occupiamoci delle cose importanti, ovvero andiamo a vedere quanto sono caldi i capelli di un personaggio di un manga in base a complessi studi astronomici. Cominciamo dall’originale, l’unico ed inimitabile, Super Sayan. La scena in cui Goku si trasforma per la prima volta nella sua versione dai capelli dorati, durante la battaglia contro Freezer, è rimasta nel cuore dei fan della serie Z (me compreso) ed è un momento leggendario della saga di Dragon Ball. Ora, tutti (spero) sappiamo che il colore associato è il giallo, quindi possiamo subito collegare la forma alla classe K, dal colore (apparente) giallo, composta da stelle di massa intorno alle 0.5 masse solari, e dalla temperatura che si aggira tra i 3700 e i 5200 K. I capelli di Goku in questa forma non sarebbero abbastanza caldi da eccitare l’idrogeno in modo significativo, e dunque non avrebbe linee H sul suo spettro. Tuttavia, abbiamo già raggiunto un livello di calore assurdo per il povero protagonista, ma siamo solo all’inizio: se andiamo ad osservare le immagini dei livelli di Super Sayan successivi, in particolare di livello 3, possiamo notare che i capelli sono meno gialli, a tratti tendenti al bianco, probabilmente perché gli animatori si sono impigriti. Quindi possiamo collegare queste forme successive alla classe appena sopra, la G, quella del Sole: stelle di massa comparabile ad esso, e dalla temperatura intorno ai 5200–6000 K . Tra l’altro, come i capelli dei Super Sayan 3, il Sole è più tendente al bianco, ma viene osservato come giallo. Dunque, fino a qui, i livelli di temperatura sono in linea con i livelli di potenza. Passiamo alla serie successiva.
Le Classi Super
La prossima trasformazione è il Super Sayan God, ovvero il Sayan con accesso al Ki divino. Insomma, la forma in cui Goku diventa inspiegabilmente magro e ha i capelli rossi. Sullo spettro del visibile il colore in questione corrisponde alla lunghezza d’onda più ampia, e dunque alla temperatura più bassa: la classe è la M, di cui un esempio celebre è Proxima Centauri, e che corrisponde alle stelle più fredde (tra i 2000 e i 3700 K, nell’ordine della temperatura di una lampada ad incandescenza) e di massa che arriva ad essere 10 volte più piccola di quella del sole in quelle più modeste. Quindi, abbastanza stranamente, il nostro sayan si “raffredda” sensibilmente dalla trasformazione precedente, dal momento che questa è la più “fredda” fin’ora. Ed è anche quella che appare per meno tempo nell’anime, a dire il vero. Ma ora arriva il bello. Giungiamo alla forma che senza dubbio ha il nome più strano, il Super Sayan God Super Sayan, o per non diventare scemi, il Super Sayan Blue. Il colore corrispondente, tuttavia, non è il blu, in quanto i capelli di Goku sono decisamente azzurri: questo vuol dire classe B, e quindi stelle massicce, fino alle 16 masse solari, tra cui alcune delle Pleiadi, ed estremamente calde. Si parla di 10000-33000 K (a questo punto la differenza tra K e °C è minima), il che vuol dire che i capelli di Kakarot in molti casi sono più caldi del canale di vuoto che viene creato quando si genera un fulmine. Una temperatura assurda, che normalmente non avrebbe senso nemmeno immaginare fuori dal contesto astronomico, ma che se consideriamo i capelli del protagonista come un corpo nero ha senso; e che, in ogni caso, denota un grande salto rispetto alla forma God precedente. Ne manca ancora una, tuttavia. La più recente, ma anche la più potente. Probabilmente quella più strana. L’ultra istinto. Consideriamo prima la forma completa: Goku diventa muscolosissimo e dai capelli argentissimi, e scassa di botte Jiren. Quindi, la classe corrispondente è la F, che ospita stelle di massa poco superiore a quella solare (tra le quali ce n’è una, non scherzo, che si chiama Procione) e dalla temperatura di 6000-7500 K. La trasformazione più forte di tutte quindi si raffredda dalla precedente, e non di poco, ma le sorprese non sono finite. Analizzando la forma incompleta dell’ultra istinto, si può notare che il nostro non intelligentissimo Sayan emette un’aura di colore bluastro, a tratti invisibile. Se interpretiamo questo fenomeno come un’emissione di ultravioletti, possiamo catalogare tutto questo spettacolo dell’assurdo nella classe O, che contiene le stelle in assoluto più calde e massicce di tutta la classificazione. Parliamo di temperature che superano i 40000 K, luminosità milioni di volte quella del Sole e ionizzazione completa dell’idrogeno. Tra l’altro, l’alta temperatura del nucleo fa sì che queste siano anche le stelle dalla vita più breve tra quelle che abbiamo elencato. Il che spiegherebbe la difficoltà di Goku nel mantenere questa trasformazione.