Fiocco azzurro allo Zoom Torino: nato un cucciolo di siamango

È successo il 22 Maggio, ma la notizia è stata resa nota solo ieri: al parco Zoom Torino è nato un cucciolo di siamango. Questa scimmia, il cui nome scientifico è Symphalangus syndactylus, appartiene alla famiglia dei gibboni, di cui costituisce il rappresentante più grande. I genitori si chiamano Queenia e Kiang, e sono ospiti del parco dal 2011. Il piccolo, il cui nome verrà scelto tramite un contest sul sito del parco, alla nascita pesava circa 500 grammi e farà compagnia a Kiwi, suo fratello maggiore, nato due anni e mezzo fa. Si tratta di un evento molto importante perché il siamango è una specie in pericolo di estinzione.

Un esemplare di siamango

Parola all’esperto

Gli addetti ai lavori sono rimasti colpiti positivamente dalla nascita di questo cucciolo di siamango. Daniel Sanchez, responsabile del dipartimento zoologico di Zoom Torino, sottolinea la grande importanza dei progetti di conservazione e racconta un po’ l’unione tra Queenia e Kiang. La coppia è arrivata nel 2011 e Queenia era molto diffidente nei confronti di Kiang, un maschio piuttosto estroverso. Col passare del tempo lei ha ceduto al corteggiamento e da allora sono diventati inseparabili. Sanchez racconta anche un episodio singolare: qualche anno fa Queenia subì un piccolo intervento e dovette rimanere separata per un po’ da Kiang, il quale durante questo lasso di tempo fu molto triste. Col tempo hanno dato alla luce due cuccioli: Kiwi, nato nel 2015, e il nuovo arrivato, nato il mese scorso e annunciato ieri.

Un siamango adulto in cattività

La bontà della cattività

Come accennato prima, la nascita di questo cucciolo di siamango dimostra l’utilità di determinati progetti di conservazione. La cattività, per quanto possa essere contestata, porta dei benefici alle specie a rischio, ad esempio il non dover cercare il proprio partner. Addirittura per alcune specie (ad esempio il capovaccaio) esistono dei progetti dedicati alla loro riproduzione in cattività per salvaguardarle. Si sono registrati ottimi risultati con i rapaci notturni e con gli anseriformi, tra cui figurano anatre e oche. Va detto che alcune specie in cattività non riescono a riprodursi perché si sentono sotto stress: è il caso del panda. Questo animale si riproduce raramente in cattività, ma grazie a progetti di conservazione molto mirati ha migliorato il suo status da “in pericolo” a “vulnerabile”.