Destinazione infinito: oltre il Sistema Solare

 

(Che non me ne voglia Grignani per il remake del titolo)

Nuove regioni spaziali: la sonda New Horizons della Nasa terminerà il suo viaggio verso un piccolo pianeta chiamato Ultima Thule, il primo gennaio 2019. Niente che non sappiamo già, ma c’è una novità: la sonda che attraverserà la Fascia di Kuiper potrebbe aver rilevato l’esistenza di una sorta di struttura da tempo soggetto di ricerche. Si tratta di un bagliore ultravioletto, situato nel Sistema Solare esterno. Questo rilevamento effettuato dallo spettrometro di bordo Alice, potrebbe dare la conferma dell’esistenza di una ‘parete di idrogeno’, tra il Sistema Solare e lo spazio interstellare. No, alla fine del testo non leggerete ‘regia di Cristopher Nolan’, è tutto più che concreto. Infatti, circa 30 anni fa, un simile bagliore era stato identificato dalla sonda Voyager 1. Dietro a tutti questi nomi e termini c’è una spiegazione: ai confini del nostro Sistema, il vento solare esercita una pressione tale che le particelle di idrogeno vengono spinte verso l’esterno di esso. Questo processo continua fin quando il vento non risulta maggiore, in modo tale da vincere sulle pressioni provenienti dallo spazio interstellare.

destinazione infinito
Sonda Voyager 1: la prima ad aver individuato il bagliore. (Google images)

Le conclusioni di questa (forse) enorme scoperta, non sono ancora definitive. I dati registrati dalle due sonde potrebbero essere meglio spiegati se si considera l’ipotesi di una fonte esterna (che sia il famoso muro di idrogeno?) posta nel punto in cui vento solare e vento interstellare si incontrano. I ricercatori si mantengono cauti nell’

enunciare una conclusione unica e definitiva. Per ora, oltre a rimanere informati possiamo solo aspettare che Matthew McConaughey ci passi a prendere nelle vesti di Joseph Cooper (la speranza è l’ultima a morire).

 

Ida Luisa De Luca