Cellule staminali usate per creare nuovi organi: le frontiere della ricerca

Sulla rivista Stem Cell, è stato pubblicato un nuovo articolo, in cui viene presentato un nuovo organoide umano, l’esofago. Dopo aver realizzato cornea, colon, fegato e intestino, ora anche l’esofago potrà essere approfondito grazie a questi nuovi organi in miniatura. Cos’è un organoide? Un organo microscopico originato a partire da poche cellule che simula in tre dimensioni l’organo umano vero e proprio. In realtà, la defenizione è presa in prestito dalla patologia: formazione (congenita o acquisita), carattere morfologico o processo evolutivo cellulare, che riproduce la struttura generale di un organo (Treccani). Ma come originano e che potenzialità hanno?

Le cellule staminali si differenziano per comporre tutti gli organi

Cellule staminali

Per apprendere appieno il concetto di organoide, è doveroso fare una premessa sulle cellule staminali. Ogni tipo cellulare presente nel nostro organismo si è differenziato durante lo sviluppo da un altro tipo. Quindi, le cellule della pelle saranno differenziate rispetto ai neuroni e a quelle dell’intestino. Tuttavia, esse derivano dalla stessa cellula primordiale: lo zigote. Questo poi si divide centinaia di volte in cellule uguali tra loro. Queste poi, gradualmente, iniziano a differenziarsi nei vari tipi che comporranno l’organismo (della pelle, neuroni, etc.). La potenza esprime questo passaggio graduale da cellule uguali a cellule differenziate. A mano a mano che le cellule si differenziano, queste perdono gradualmente la loro potenza, e potranno diventare unicamente quel tipo cellulare. Come una persona, durante la scuola e la carriera, farà delle scelte che la porteranno ad assumere una particolare professione nella vita, così fanno le cellule. Ci saranno quindi, in ordine, cellule totipotenti (come lo zigote, potranno diventare tutte le cellule, anche della placenta), pluripotenti (che diventeranno tutte le cellule, ad eccezione di placenta e sacco amniotico), multipotenti (per esempio diventeranno tutte le cellule del sangue) e unipotenti (diventeranno una solo cellula, ad esempio i globuli rossi).

Sono il futuro?

Il mni-esofago al microscopio (ansa.it)

Le cellule staminali, stimolate artificialmente a differenziarsi in cellule di organi particolari, permettono quindi la costruzione degli organoidi. I ricercatori quindi sfruttano questi organi artificiali microscopici per simularne la controparte reale. Il recente esofago è utile per simulare alcuni disturbi come il reflusso gastro-esofageo e alcuni tumori. Tuttavia esiste un grande problema di fondo. Ogni organo umano interagisce attivamente o passivamente con gli organi attorno, e le cellule stesse sono influenzate da quelle vicine. Il fatto che gli organoidi manchino di vascolarizzazione e innervazione pone un limite a questi modelli. Proprio per questo, la ricerca animale non può essere sospesa, ma deve essere necessariamente confrontata. Un altro problema riguarda un possibile uso degli organoidi in clinica. Come e chi deve mantenerli in attesa che vengano utilizzati? Gli organoidi del cervello possono avere qualche caratteristica cognitiva? Questi sono alcuni quesiti che si pongono medici e ricercatori sull’attuabilità di questi mini-organi.

Alberto Martini

 

 

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