In un articolo su Focus si parla di barzellette e riso: chi le ha inventate?
Oggi si parla molto di più di freddure e battute, ma le barzellette e gli escamotage per suscitare riso attraversano il tempo e le epoche. Ecco la loro storia.
Le barzellette attraversano la storia
Ridere è un fatto prettamente umano: riso e comicità affondano le loro radici nella stessa esistenza dell’uomo sebbene durante i secoli e le epoche siano stati interpretati in maniera differente. Intendiamo dire che con una sua personale storia, la comicità cambia come cambiano gli ambienti, la società e, di conseguenza, l’umorismo. Con lo sviluppo del teatro e delle forme di intrattenimento pubblico, per esempio, la comicità divenne una parte essenziale delle performance: artisti come gli antichi greci e romani utilizzavano elementi comici nei loro spettacoli. Allo stesso modo, nel corso dei secoli, scrittori e autori hanno incorporato elementi comici nelle loro opere. La diffusione di barzellette e umorismo è incrementata dall’avvento della stampa e dunque dalla circolazione di libri e riviste satiriche, che resero il tutto più comodo e accessibile.
Egizi, Greci e Romani
Anche gli antichi Egizi erano amanti delle barzellette, come dimostrato dal Papiro Westcar (1800-1600 a.C.), che contiene una storia satirica sulla libido dei faraoni, suggerendo di intrattenere un faraone annoiato navigando lungo il Nilo con ragazze vestite con reti da pesca. Greci e Romani contribuirono all’umorismo, con Omero, secondo alcune fonti, considerato il primo a mettere per iscritto racconti comici. Tommaso Braccini, professore di Filologia Classica, menziona che Omero avrebbe scritto un poemetto chiamato Margite sulle avventure di uno sciocco. Dal mondo greco proviene anche il Philogelos (“Amante del riso”), unica raccolta di barzellette antiche (IV-V secolo d.C.) pervenutaci, in cui i protagonisti erano personaggi stereotipati. Questo dimostra che l’umorismo era una parte importante della cultura anche in epoca antica, insieme alla tradizione delle barzellette che si è evoluta nel corso dei secoli.
Il Medioevo
Durante l’epoca medievale, la tradizione delle barzellette fu ereditata dai giullari di corte, che svolgevano un ruolo simile nell’intrattenere i signori locali. Nonostante gli ammonimenti di alcuni padri della Chiesa o di alcuni apologeti come Novaziano e Tertulliano, le barzellette continuarono a diffondersi liberamente dal Medioevo, circolando da Occidente a Oriente. I racconti umoristici erano tollerati e talvolta incoraggiati quando servivano a ridicolizzare vizi e viziosi, ma erano visti con estrema diffidenza quando erano focalizzati solo sull’umorismo, in particolare quelli a sfondo sessuale. Questa tradizione umoristica si diffuse oralmente, con trame simili che si possono rintracciare nell’antichità greca, a Bisanzio, nel mondo arabo e infine in Occidente. Nonostante le divergenze religiose, sembra che la risata fosse in grado di superare le differenze e creare momenti di allegria condivisa.