Una nuova funzione permetterà ad Alexa di acquisire la voce dei propri cari defunti e non solo.
L’uomo continua a fare notevoli progressi nella tecnologia. Creare nuovi strumenti è fondamentale per il progresso dell’uomo . Tra questi strumenti tecnologici, abbastanza utili, troviamo Alexa e la sua nuova funzione, ricreare la voce dei propri cari defunti. Vediamo insieme di cosa si tratta.
LA NUOVA FUNZIONE DI ALEXA
Qualche settimana fa a Las Vegas, è stata presentata la nuova funzione di Alexa. L’assistente vocale di Amazon sarà in grado di imitare e riprodurre la voce di qualsiasi persona, in particolare quella dei nostri cari che non ci sono più. Nella conferenza a Las Vegas, Rohit Prasad, il vicepresidente senior della divisione che si occupa degli aggiornamenti e dello sviluppo dell’assistente vocale, ha mostrato un video. Ti stai chiedendo quale sia il contenuto del video? Anche se fosse risposta negativa te lo descrivo lo stesso. Nel video mostrato si è visto che Alexa, l’assistente vocale, stava leggendo una favola ad un bambino, non con la solita voce di Alexa ma con quella della nonna che era deceduta poco tempo prima. Alla nuova funzione dell’assistente vocale basterà un minuto di ascolto di una determinata voce per poi riprodurla con tutte le espressioni a sua disposizione. Un po’ creepy non credi? Per spiegare il perché quelli di Amazon abbiano creato questa nuova abilità per Alexa, ce lo dice direttamente Rohit Prasad( il vicepresidente nominato precedentemente):
Possiamo chiamarla “L’età dell’oro per l’Intelligenza Artificiale”. Questa non può di certo far nulla per il dolore di una perdita, ma oggi può far si che le memorie rimangano. Tantissimi, anche durante la pandemia, hanno perso le persone che amavano. Con questa funzione permettiamo loro di riascoltare la voce dei familiari e degli amici scomparsi.
POTREBBE ESSERE UNA FUNZIONE PERICOLOSA?
Prima di continuare va detto che no vi è nessun obbligo ad utilizzare Alexa la “resuscita morti”. Bisogna però informare le persone, che la useranno, degli effetti che potrebbero causare non pochi problemi. Sicuramente le persone consapevoli di ciò che andranno a fare saranno meno esposte a questo problema e la vedranno come un qualcosa di simbolico. Ma bisogna fare comunque attenzione. Anche perché, non so se sarai d’accordo con me, non è come guardare una foto o un video del proprio caro defunto. Alexa ti risponderà usando una delle voci dei tuoi cari non in vita e ti dirà cose che magari quella persona non avrebbe mai pronunciato. L’assistente vocale di Amazon potrebbe rappresentare un ostacolo per una sana rielaborazione e attenuazione del dolore legato alla perdita. Il poter sentire continuamente la voce dei parenti defunti e interagire in modo attivo porterebbe a non voler accettare la loro assenza. Spingendo la persona ad avere forme patologiche del lutto abbastanza pericolose. Se sei una persona fragile sul tema del lutto ti consiglierei di non utilizzare la nuova funzione di Alexa. Inoltre il riuscire a riprodurre la voce delle persone, sia morte che vive, diventerebbe il pasto perfetto per chi vorrebbe compiere azioni prive di etica e fraudolente.
LA RIELABORAZIONE DI UN LUTTO
Certo non è entusiasmante il tema del lutto in estate ma se sei arrivato fin qui vuol dire che sei interessato/a. Quindi andiamo avanti. Con elaborazione del lutto si intende tutto il processo di rielaborazione legato alla perdita di una persona cara. Una fase che potrebbe essere molto dolorosa per alcuni. Un processo fondamentale per evitare che possa arrivare a trasformarsi in un lutto patologico, causando diversi problemi. Numerose sono le teorie riguardanti le fasi del lutto, quindi prenderò quelle di Elizabeth Kubler Ross, una psichiatra svizzera. Questa teoria vede l’elaborazione svilupparsi in cinque fasi: la prima è la negazione nella quale si nega l’accaduto a causa dello shock della perdita, la rabbia dove si tende a dare la colpa agli altri o a se stesso, la contrattazione nella quale la persona cerca di riprendere il controllo della propria vita e riorganizzandola, la depressione dove la persona capisce che ha perso il proprio caro e l’ultima l’accettazione cioè accettare la perdita e riprendere la propria vita. Inoltre il lutto può essere anticipato cioè precedente ad una imminente perdita, ritardato l’elaborazione arriva dopo perché la persona che soffre cerca di evitare la situazione, inibito c’è una difficoltà nell’esprimere i propri sentimenti e ad affrontare il lutto e quello cronico quando la persona anche dopo molti anni non riesce ad accettarlo. I sintomi del lutto, come puoi già immaginare soprattutto se lo hai vissuto, sono il pianto, mal di testa, stanchezza, tristezza, apatia, rabbia, isolamento, senso di colpa e anche angoscia. Generalmente l’essere umano riesce ad affrontare la perdita della persona cara, tuttavia se dovesse essere cronica bisogna farsi aiutare da uno specialista. Come si può aiutare qualcuno in lutto? E’ importante ascoltare i suoi sentimenti , rispettare i suoi tempi e cercare di essere a sua disposizione.