Nel mondo ci sono dei veri e propri angoli di paradiso. Uno di questi è Palau, nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico. Si tratta di una repubblica della Micronesia molto vicina alla barriera corallina, ed è proprio per questo che è scattato un particolare decreto. Di recente infatti questo Paese ha bandito le creme solari perché rappresenta una minaccia per la barriera corallina, di per sé molto fragile.
Dettagli del provvedimento
Il provvedimento entrerà in vigore nel 2020 e vieterà la vendita di prodotti che contengono dieci agenti chimici specifici. Tra questi figura l’ossibenzone, che costituisce il pericolo maggiore per la barriera corallina. Esso infatti, pur proteggendo molto bene la pelle umana, aumenta la sensibilità allo sbiancamento dei coralli e ne altera il DNA. Ciò costituisce un rischio enorme, poiché i coralli sbiancati non sono in grado di resistere ai cambiamenti climatici in modo efficace. La legge pertanto prevede come sanzione una multa fino a 1000 dollari per i trasgressori. In alcuni Paesi è già entrato in vigore un decreto simile, ad esempio alle Hawaii.
Non solo creme solari: le cause dell’inquinamento
La barriera corallina è in costante pericolo e le minacce sono molteplici. In questo senso le creme solari costituiscono solo una piccola parte del rischio che questo ecosistema corre. La minaccia più incombente è il cambiamento climatico, molto persistente nel tempo e sempre più marcato. In questo modo la temperatura degli oceani cambia, e non tutti gli organismi riescono ad adattarsi. Le altre minacce importanti derivano dalle attività umane, come l’agricoltura. I rifiuti infatti vengono scaricati nell’oceano attraverso le fogne, quindi l’ecosistema si altera. Ciò ha delle ripercussioni sullo sviluppo dei coralli e su tutte le forme di vita della barriera corallina.
Le nostre azioni hanno delle conseguenze
Ciò che accade a Palau con le creme solari è un esempio di come le nostre azioni abbiano sempre delle conseguenze. In questo caso si parte da un dettaglio all’apparenza insignificante ad un danno su ampia scala Un esempio molto simile si ha con gli incendi boschivi: da un mozzicone di sigaretta può propagarsi un rogo catastrofico. Il contesto ambientale non è il solo in cui succedono queste cose. È infatti una situazione tangibile anche nei rapporti interpersonali: basta una parola sbagliata ed ecco che può nascere un litigio con eventuale fine di un’amicizia o di una relazione, a seconda del contesto. Anche sui social network si incontrano spesso casi di questo tipo: qualcuno scrive un commento fuori luogo e comincia una discussione tra più utenti con toni talvolta molto accesi. Ciò che possiamo fare, quindi, è pesare le nostre azioni e le nostre parole per evitare negativi effetti collaterali.
Matteo Trombi