Il lavoro di fashion blogger sembra essere una delle professioni più ambite degli ultimi tempi. Si viene pagati per indossare abiti firmati, scarpe alla moda, per visitare luoghi esotici o per degustare piatti costosi e ricercati. Basta semplicemente postare una foto sui social ed il gioco è fatto. È il lavoro del nuovo millennio ed in Italia viene considerato come un mirabile esempio di “imprenditoria di se stessi”. Guadagnare non è mai stato così facile. Secondo certe indiscrezioni, ogni foto postata sembra valere in media 10mila euro, costo però che varia in base al numero di followers e alla visibilità che ha quella persona.
Instagram è il social più utilizzato per la diffusione di questo tipo di contenuti ed è in cima alla lista di canali comunicativi di immagini fotografiche. Dietro queste foto così perfette e dietro questa vita che in fondo tutti sognamo di avere sembrano nascondersi dei “trucchetti”. Si tratta di Bot e fake, diventati ormai quasi all’ordine del giorno per chi utilizza quotidianemente questi social. Nello specifico di Instagram, i Bot aumentano il valore mediatico della persona che li utilizza, facendo aumentare likes e followers, aspetti fondamentali per chi vuole far carriera sui social. Ci sono persone che guadagnano realmente dalla compravendita di likes e followers, assicurando che entrambi provengano da account realmente esistenti e non da Bot.
Analisi dei dati
Siccome è un fenomeno in aumento, sorge spontaneo chiedersi se le fashion blogger italiane abbiano usato questi “trucchetti” almeno una volta. La domanda nasce dal fatto che le blogger italiane abbiano un numero molto elevato di followers rispetto alle colleghe straniere. Per rispondere a questa domanda, qualcuno si è servito di tool professionali per analizzare tutti i canali di comunicazione ed i siti delle blogger italiane più famose. I risultati sono interessanti. Ci sarebbero delle discrepanze tra il loro successo su Instagram ed altri social come Facebook e Twitter, dove non registrano gli stessi numeri di Instagram.
Profili fake
Instagram è pieno di profili fake dietro i quali si nascondono Bot generati da una sola persona o ragazzini dalle nazionalità più disparate. Indiani, pakistani ed indonesiani cercano di guadagnare qualche dollaro mettendo qualche like di qua e seguendo qualche account di là. Comprare followers però non basta perché di fronte a numeri di seguaci elevati, ci vogliono anche moltissimi likes. Siccome questa discrepanza potrebbe destare dei sospetti, molti si abbonano a servizi che assicurano un certo numero di interazioni per ogni foto pubblicata. In questo modo si riesce ad aggirare, per qualche tempo, sistemi digitali che hanno il compito di analizzare queste discrepanze.
Il comportamento di Instagram
Per pubblicizzare un prodotto, le aziende si rivolgono a dei blogger solo dopo aver analizzato effettivamente i loro numeri, per accertarsi che sia tutto “nella norma”. Instagram non è all’oscuro di tutto quello che succede (ovviamente) e per questo ostacola le analisi delle aziende. Tutto questo per preservare i suoi utenti e per gratificare le aziende che usano questo social. Per rendere meglio l’idea, pensiamo a cosa accadrebbe se improvvisamente venissimo a sapere che gli ascolti di alcuni programmi TV sono stati falsati. Presentatori, attori e tutti coloro che ci lavoravano avrebbero guadagnato un bel po’ di soldi. Gli sponsor potrebbero reagire malissimo perché credevano di poter raggiungere un pubblico di 3 milioni di persone, non di 300mila.
La colpa però non è degli utenti che utilizzano questi “trucchetti”, ma dei social (in questo caso Instagram) che permette una cosa simile. A questo punto ci si potrebbe chiedere com’è possibile capire se qualcuno ha fatto ricorso a mezzi del genere oppure no, quando non si possiedono sofisticati metodi di analisi dei dati. Una prima prova è un’improvvisa ed ingente perdita di followers. Questo accade perché Instagram ogni tanto è costretto a cancellare gli account fake perché nella maggior parte dei casi sono account inattivi. Per esempio il 18 dicembre 2014 Chiara Ferragni ha perso 130mila followers in un solo colpo, così come molte altre blogger internazionali.
Conclusione
L’acquisto di fake followers è sempre più diffuso ed effettuato con finalità diverse. C’è chi per esempio usa questi programmi per veder arrivare qualche likes e qualche followers in più. Il problema è quando questi stratagemmi vengono utilizzati per intraprendere una carriera da fashion blogger. Inizialmente si possono raggirare i sistemi di controllo ed analisi dei dati, iniziando anche a guadagnare somme di denaro sempre più consosteti. Se però le aziende dovessero venire a conoscenza di una cosa simile, le conseguenze e la gravità di queste ultime non devono essere sottovalutate.