Scopriamo cos’hanno in comune “La guerra di Piero” e “Il giovane Holden”

“La guerra di Piero” di Fabrizio De André e “Il giovane Holden”  J.D. Salinger: cosa hanno in comune?

File:Campo di papaveri a est della città.jpg - Wikimedia Commons
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La storia di un soldato e di un giovane, entrambi nel fiore degli anni, i quali si ritrovano ad affrontare enormi problematiche dell’esistenza: la morte e l’incapacità di cambiare il mondo.

 

“La guerra di Piero” di De André

Pubblicata nel 1964, durante un periodo di fermento sociale in Italia,  La guerra di Piero è considerabile una denuncia contro gli orrori della guerra. Il testo, ricco di metafore e simboli, segue la vicenda di Piero, giovane contadino spinto a partecipare al conflitto, esponendo la sua innocenza e, soprattutto, impreparazione di fronte a un contesto bellico crudele e spietato. La canzone si snoda attraverso versi intrisi di poesia, offrendo uno sguardo penetrante sulle tragiche conseguenze della guerra sulle vite di individui comuni. De André, con la sua voce incisiva e il suo stile unico, cattura l’attenzione dell’ascoltatore, spingendolo a riflettere profondamente sulla follia delle dispute armate. La canzone si inserisce in un contesto storico e sociale critico, testimoniando il desiderio di cambiamento e la resistenza contro le ingiustizie del tempo. Con La guerra di Piero, De André offre una potente testimonianza artistica, una delle prime, unendo la sua voce a quella di chi cerca di opporsi al dolore e all’ingiustizia, trasmettendo un messaggio che continua a risuonare nel panorama culturale italiano.

Sparagli Piero, sparagli oraE dopo un colpo sparagli ancoraFino a che tu non lo vedrai esangueCadere in terra a coprire il suo sangue
E se gli sparo in fronte o nel cuoreSoltanto il tempo avrà per morireMa il tempo a me resterà per vedereVedere gli occhi di un uomo che muore
E mentre gli usi questa premuraQuello si volta, ti vede e ha pauraEd imbracciata l’artiglieriaNon ti ricambia la cortesia
Cadesti a terra senza un lamentoE ti accorgesti in un solo momentoChe il tempo non ti sarebbe bastatoA chiedere perdono per ogni peccato
Piero, costretto a prendere parte alle azioni lungo il fronte, trova un ragazzo che, in fin dei conti, non è poi così diverso da lui. La divisa di un altro colore dovrebbe spingerlo a uccidere, ma entrambi hanno lo stesso identico umore. Gli attimi descritti dal cantautore sono intrisi di un’umanità quasi disarmante: paura, indecisione. Uno di loro avrà giusto il tempo di morire, forse senza soffrire, l’altro di guardare gli occhi di un uomo che muore. Piero sceglie di non sparare, ma l’altro non gli ricambia la cortesia. 
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“Il giovane Holden”: ricerca dell’io e di sé stessi

“Il giovane Holden” è un romanzo scritto da J.D. Salinger e pubblicato nel 1951. Narrato in prima persona, il protagonista del romanzo è Holden Caulfield, un giovane sedicenne, espulso da diverse scuole preparatorie per il suo scarso rendimento accademico e il suo comportamento problematico. Holden narra la storia da un istituto psichiatrico in California, dove si trova dopo essere stato allontanato da un’altra scuola. Decide di lasciare la scuola in anticipo e trascorre alcuni giorni a New York prima di tornare a casa. Durante il suo soggiorno, il ragazzo incontra diverse persone e affronta una serie di situazioni, riflettendo profondamente sulla sua vita e sulla società che lo circonda. Non convenzionale e critico nei confronti della società, Holden ha una forte antipatia per l’ipocrisia e la falsità, ed è spesso ossessionato dalla paura di crescere e di dover affrontare le responsabilità della vita adulta. Nel corso del romanzo, Holden cerca un senso di appartenenza e di autenticità, ma è spesso deluso dalle persone che incontra. Tra i suoi incontri, la sua sorella Phoebe, a cui tiene profondamente, e l’ex insegnante di , Mr. Antolini, che cerca di aiutarlo a trovare la sua strada. Il romanzo culmina con Holden che decide di ritornare a casa, riconoscendo la sua incapacità di cambiare il mondo esterno e cercando una connessione più autentica con le persone che ama.

Punti di contatto

“La guerra di Piero” di Fabrizio De André e “Il giovane Holden” di J.D. Salinger sono opere diverse in termini di forma e genere (una è una canzone, l’altra è un romanzo), ma condividono alcune tematiche e caratteristiche comuni: entrambe affrontano in maniera critica la società e le sue istituzioni. La guerra di Piero denuncia gli orrori della guerra e il modo in cui colpisce le persone comuni, mentre Il giovane Holden offre un resoconto pungente della società adulta e delle sue ipocrisie attraverso gli occhi ribelli del protagonista, Holden Caulfield. Centrale, l’esplorazione del mondo attraverso la prospettiva di giovani protagonisti. Piero, nella canzone di De André, rappresenta la gioventù coinvolta in un conflitto devastante, mentre Holden Caulfield, nel romanzo di Salinger, è un adolescente in rivolta contro il mondo degli adulti. Sia Piero che Holden, però, cercano un senso di autenticità in un mondo che sembra spesso falso e ipocrita. La canzone di De André riflette sulla perdita dell’innocenza in tempo di guerra, mentre il personaggio di Holden nel romanzo di Salinger è ossessionato dalla paura di perdere la sua genuinità nel passaggio all’età adulta e, in entrambi casi, sono importantissimi temi come l’amore, il dolore, la perdita e la ricerca di senso nella vita. Ambedue le opere, infatti, si concentrano sull’adolescenza come periodo cruciale di transizione. Piero e Holden vivono le loro esperienze durante un momento significativo delle loro vite, cercando di comprendere il mondo che li circonda. In sintesi, pur appartenendo a generi diversi ed esponendo temi diversi, La guerra di Piero e Il giovane Holden condividono temi simili che riguardano la condizione umana, la critica sociale e la ricerca di autenticità, rendendoli opere rilevanti e impattanti nel panorama culturale.

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