“La guerra di Piero” di Fabrizio De André e “Il giovane Holden” J.D. Salinger: cosa hanno in comune?
La storia di un soldato e di un giovane, entrambi nel fiore degli anni, i quali si ritrovano ad affrontare enormi problematiche dell’esistenza: la morte e l’incapacità di cambiare il mondo.
“La guerra di Piero” di De André
Pubblicata nel 1964, durante un periodo di fermento sociale in Italia, La guerra di Piero è considerabile una denuncia contro gli orrori della guerra. Il testo, ricco di metafore e simboli, segue la vicenda di Piero, giovane contadino spinto a partecipare al conflitto, esponendo la sua innocenza e, soprattutto, impreparazione di fronte a un contesto bellico crudele e spietato. La canzone si snoda attraverso versi intrisi di poesia, offrendo uno sguardo penetrante sulle tragiche conseguenze della guerra sulle vite di individui comuni. De André, con la sua voce incisiva e il suo stile unico, cattura l’attenzione dell’ascoltatore, spingendolo a riflettere profondamente sulla follia delle dispute armate. La canzone si inserisce in un contesto storico e sociale critico, testimoniando il desiderio di cambiamento e la resistenza contro le ingiustizie del tempo. Con La guerra di Piero, De André offre una potente testimonianza artistica, una delle prime, unendo la sua voce a quella di chi cerca di opporsi al dolore e all’ingiustizia, trasmettendo un messaggio che continua a risuonare nel panorama culturale italiano.
Sparagli Piero, sparagli oraE dopo un colpo sparagli ancora Fino a che tu non lo vedrai esangue Cadere in terra a coprire il suo sangueE se gli sparo in fronte o nel cuoreSoltanto il tempo avrà per morire Ma il tempo a me resterà per vedere Vedere gli occhi di un uomo che muoreE mentre gli usi questa premuraQuello si volta, ti vede e ha paura Ed imbracciata l’artiglieria Non ti ricambia la cortesiaCadesti a terra senza un lamentoE ti accorgesti in un solo momento Che il tempo non ti sarebbe bastato A chiedere perdono per ogni peccato
“Il giovane Holden”: ricerca dell’io e di sé stessi
“La guerra di Piero” di Fabrizio De André e “Il giovane Holden” di J.D. Salinger sono opere diverse in termini di forma e genere (una è una canzone, l’altra è un romanzo), ma condividono alcune tematiche e caratteristiche comuni: entrambe affrontano in maniera critica la società e le sue istituzioni. La guerra di Piero denuncia gli orrori della guerra e il modo in cui colpisce le persone comuni, mentre Il giovane Holden offre un resoconto pungente della società adulta e delle sue ipocrisie attraverso gli occhi ribelli del protagonista, Holden Caulfield. Centrale, l’esplorazione del mondo attraverso la prospettiva di giovani protagonisti. Piero, nella canzone di De André, rappresenta la gioventù coinvolta in un conflitto devastante, mentre Holden Caulfield, nel romanzo di Salinger, è un adolescente in rivolta contro il mondo degli adulti. Sia Piero che Holden, però, cercano un senso di autenticità in un mondo che sembra spesso falso e ipocrita. La canzone di De André riflette sulla perdita dell’innocenza in tempo di guerra, mentre il personaggio di Holden nel romanzo di Salinger è ossessionato dalla paura di perdere la sua genuinità nel passaggio all’età adulta e, in entrambi casi, sono importantissimi temi come l’amore, il dolore, la perdita e la ricerca di senso nella vita. Ambedue le opere, infatti, si concentrano sull’adolescenza come periodo cruciale di transizione. Piero e Holden vivono le loro esperienze durante un momento significativo delle loro vite, cercando di comprendere il mondo che li circonda. In sintesi, pur appartenendo a generi diversi ed esponendo temi diversi, La guerra di Piero e Il giovane Holden condividono temi simili che riguardano la condizione umana, la critica sociale e la ricerca di autenticità, rendendoli opere rilevanti e impattanti nel panorama culturale.