Il tumore al seno rappresenta a livello europeo il caso più comune di cancro per il sesso femminile (circa il 25% di tutti i quadri clinici neoplastici). In Italia, con poco meno di 12000 decessi annui, esso miete più vittime di tutte le altre patologie femminili.
Esistono molti fattori di rischio associati all’insorgenza del tumore tra cui nullaparità e mancato allattamento al seno, condizione che viene consigliata di evitare anche dal Codice europeo contro il cancro approvato per la prima volta nel 1987.
L’allattamento al seno riduce il rischio di cancro per la madre. Se puoi, allatta il tuo
bambino.
Codice europeo contro il cancro. Unione Europea, 1987.
Il ruolo degli estrogeni nell’insorgenza del tumore al seno
Da tempo si sa che gli estrogeni sono un elemento essenziale per la stimolazione incontrollata della crescita cellulare coinvolta nell’insorgenza di neoplasie della mammella. Inoltre è noto che l’azione di tale ormoni sessuali è mediata da due tipi principali di recettori tra cui l’ER-alfa. La presenza di un elevato quantitativo di tale recettore è coinvolta, in tessuti epiteliali del seno sani, in un maggior rischio di insorgenza del tumore alla mammella. Ciò dimostra quindi il suo coinvolgimento nei primi stadi della patologia neoplastica. Inoltre è stato confermato da vari studi scientifici che una gran parte dei tumori positivi al recettore alfa sono insensibili alla terapia endocrina e dopo breve ne divengono completamente resistenti.

UNISA: la scoperta al campus di Baronissi
Un team composto da differenti docenti universitari e ricercatori del campus di medicina dell’Università di Salerno è giunta ad un’importante scoperta nell’ambito dell’insorgenza del tumore al seno a livello molecolare.
Il gruppo di ricerca ha analizzato la disattivazione dell’enzima metiltrasferasi DOTL1 coinvolto nei processi epigenetici di modificazione degli istoni responsabili dell’attivazione dell’ERα signaling. Tale pathway molecolare di segnalazione spesso comporta una resistenza alla terapia endocrina per il trattamento del tumore al seno e determina una stimolazione alla proliferazione cellulare incontrollata. La disattivazione della metiltrasferasi in questione si è rivelata un ottimo metodo per il silenziamento dell’ERα signaling scongiurando di conseguenza un pericoloso processo molecolare coinvolto nell’insorgenza del cancro alla mammella.
L’articolo scientifico è stato pubblicato il 6 febbraio sulla rivista Science Advances e rappresenta un importante traguardo per la comprensione dei meccanismi molecolari alla base del tumore al seno e delle future terapie sviluppabili.

Roberto Parisi