Il modo migliore per scoprire il piacere della lettura? Attraverso la risata.
Il mondo della lettura e della scuola sono sempre più in crisi per il continuo calo di lettori che si traduce in adulti meno consapevoli e preparati alla vita. Eppure esistono autori che sanno ancora farci amare i libri.
Alla scoperta delle risate
Per un lungo periodo storico, che a grandi spanne va dalla nascita della società borghese (che introdusse l’idea di infanzia come mondo a parte rispetto a quello adulto) fino al secondo dopo guerra, la letteratura dedicata ai ragazzi era da intendersi come una imitazione di quella per adulti. In alternativa, la narrativa per i piccoli doveva essere strumento di preparazione o ispirazione per le nuove generazioni ai doveri e agli ideali di Stato. Una situazione del genere non poteva durare a lungo senza subire cambiamenti. Il mondo anglosassone fu il primo a introdurre un elemento di novità nella scrittura di libri per ragazzi quando gli autori trasformarono le loro narrazioni in modo da non richiedere eccessivi sforzi nella lettura e nella comprensione da parte del pubblico a cui erano rivolti. Questi scrittori furono i primi a proporre delle storie a “misura di bambino” (come Winnie the Poo di Milne e Roverandom di Tolkien) che si staccavano dalle produzioni del passato in quanto erano redatti con un linguaggio più familiare e quotidiano ai più piccoli e con una narrazione attenta alle esigenze dei novelli lettori. Una vera e propria rivoluzione investì il mondo della letteratura nel momento in cui ci furono scrittori che iniziarono a pensare alla possibilità che le storie raccontate potessero essere motivo di risata. La lettura perdeva così il suo volto austero, non era più solo un qualcosa legato all’istruzione o alla mera evasione dalla quotidianità ma diventava una attività piacevole al pari dei giochi o delle conversazioni con gli amici. Ridere (oltre ad avere numerosi benefici piscologici e fisiologici) aiuta i bambini nel loro processo di crescita consentendo loro di affrontare le sfide della vita con uno sguardo diverso. Il riso è dissacrante, annulla il potere delle preoccupazioni, le ridimensiona e uccide i “mostri sotto al letto” (nella saga di Harry Potter la paura incarnata nel Molliccio si combatte con la risata) esorcizzando molte ansie e molti timori. La risata rende piacevole quasi tutte le esperienze che il bambino affronta consentendogli di mantere un buon equilibrio e di trasformarlo in un adulto felice. Non solo. Sviluppare un discreto umorismo raffina quello strumento eccezionale che è la nostra intelligenza. L’ironia e l’umorismo sono esercizi mentali elevati che portano ad uno sviluppo del ragionamento e della capacità di adattarsi all’ambiente e alla vita e per questo leggere storie che suscitano le ristae è importante non solo per imparare ad amare la lettura ma anche per diventare adulti sani.
Rodari: la risata per la formazione
In Italia il primo autore che decise di trasformare la lettura in un piacevole esercizio fu Gianni Rodari. Rodari, che era un raffinato umorista e un pedagogista assai lungimirante, aveva bene compreso le potenzialità che una letteratura della risata aveva sullo sviluppo emotivo e intellettivo del bambino. Le opere dello scrittore piemontese si presentano ai lettori attraverso una serie di tratti distintivi e facilmente riconoscibili. Ad esempio, se prendiamo un libro di Rodari, notiamo sicuramente che l’autore ha utilizzato un linguaggio molto semplice e legato alla quotidianità. Difficilmente ci sono elementi cronologici precisi o definiti e questo consente alle storie di avere un valore temporale universale (simile a quello delle fiabe) senza uscire dallo spazio della realtà (se non per sporadiche occasioni). Ma c’è di più. Gli eventi vengono presentati al lettore attraverso un ritmo narrativo estremamente incalzante e, a tratti, anche musicale complice in questo non solo la mancanza di periodi troppo lunghi ma anche il largo utilizzo di rime baciate o alternate nelle filastrocche. Queste “canzoni narrative” risultano essere semplici da leggere, da capire e anche da memorizzare grazie al largo utilizzo che Rodari fa dell’elemento buffo. La realtà viene rimodellata e maneggiata attraverso un uso dosato di fantasia e di realismo che rendono le varie situazioni qualcosa di “leggero” ed estremamente innocente. Leggendo un racconto o un libro di Rodari la risata sorge spontanea. L’elemento umoristico di questo autore attira il lettore, lo stupisce, lo porta a ragionare sulla lingua e sui giochi di parole e di suono da essa prodotta trasmettendogli anche delle informazioni che possono essere utili nel percorso di apprendimento di nozioni scolastiche (come nel caso delle fiabe in rima sugli errori grammaticali).
Ridici su: l’umorismo nella scrittura di Muzzopappa
Se le opere di Rodari presentarono ai lettori italiani un nuovo modo di leggere e di pensare alla letteratura, al giorno d’oggi, un altro grande autore è stato in grado di attirare l’attenzione dei lettori più giovani facendo riscoprire loro l’amore per una attività giudicata dai più come noiosa o legata al compito scolastico. Sto parlando dello scrittore pop Francesco Muzzopappa. Autore umoristico, già affermato nella produzione letteraria per adulti, Muzzopappa (che è diventato un fenomeno virale tra i giovanissimi internauti con le sue “Fiabe brevi che finiscono malissimo”) ha introdotto, nei suoi libri dedicati al pubblico più giovane, una nuova idea di umorismo e di risata. La scrittura di Muzzopappa, che è priva di pretenziosità o di stucchevolezza (due caratteristiche che spesso sono parte di molti libri dedicati ai nuovi lettori), riprende l’idea che l’atto narrativo debba essere divertente e piacevole sia per chi racconta una storia sia per chi la ascolta. A differenza di Rodari, Muzzopappa non cerca una musicalità nei suoi testi ma utilizza molto l’elemento del paradossale per suscitare delle risate nei suoi lettori. La realtà, che per Rodari era vera o comunque verosimile, per Muzzopappa diventa una enorme tavolozza dell’assurdo dove situazioni curiose e personaggi improbabili si alternano scatenando una risata immediata ma pensata. La ricerca della situazione assurda e l’uso degli equivoci non sono i soli tratti distintivi della scrittura di Muzzopappa. Le storie dell’autore pugliese non si limitano a scatenare una risata priva di senso nei bambini ma invitano il lettore ad assumere uno sguardo nuovo verso la vita e verso la quotidianità. Ogni situazione, sembra raccontarci Muzzopappa, è una storia, ogni evento può essere assurdo e fantstico ma solo se si ha la capacità di renderlo tale guardandolo con la giusta angolazione e imparando a sdrammatizzare le esperienze, i bambini sono in grado di ridemensionare il peso delle fatiche della crescita.