Siamo alle porte di San Valentino, la felice festa degli innamorati e il triste evento dei single e degli ex. Non che l’amore non sia importante, ma nella nostra cultura è fin troppo sopravvalutato, quindi perchè non dare priorità a sè stessi? Quando abbiamo un sogno o un progetto di vita che riguarda unicamente noi, diventa meno importante la ricerca di una relazione. Se le nostre energie sono impiegate nella costruzione del nostro futuro, difficilmente saremo dominati dalle pene d’amore. Avere un sogno o un progetto infatti può salvarci dalla tristezza, perchè se le relazioni sono instabili, i punti di riferimento vanno trovati dentro. Ecco perchè voglio parlavi dell’ Ikigai, parola giapponese che sta per ragione di vivere e che costituisce la nostra preziosa motivazione.
Che cos’è veramente l’Ikigai?
L’ Ikigai è un concetto giapponese che ci spinge a trovare la nostra motivazione alla vita e che implica la conoscenza di noi stessi. Ognuno di noi possiede l’ Ikigai, ma per trovarlo è necessario esplorare chi siamo. La motivazione dell’ Ikigai non va confusa con la lista di doveri che ci assale ogni giorno, anzi è proprio ciò che cerca di distanziarci da essi per ascoltare i nostri desideri. Il termine Ikigai ha una relazione molto stretta con l’arcipelago di Okinawa del Giappone caratterizzato da abitanti centenari in buona salute, attivi e felici, insomma è ciò che ci fa svegliare al mattino col sorriso.
I 4 pilastri dell’ Ikigai
L’ Ikigai è il frutto dell’ intreccio di quattro fattori:
- passione: quello che ami e in cui sei bravo
- professione: quello in cui sei bravo e per cui ti pagano
- vocazione: quello per cui ti pagano e di cui il mondo ha bisogno
- missione: quello di cui il mondo ha bisogno e che ami.
L’ Ikigai prende, quindi, in considerazione la nostra vita professionale. Non è semplice trovare un lavoro al giorno d’oggi che soddisfi le nostre esigenze, ma è nostra responsabilità far in modo di avvicinarsi il più possibile allo stile di vita che desideriamo. Non cercare opportunità di cambiamento e darsi per vinti non sarà mai la soluzione per sentirsi felici. Più che il reale raggiungimento della meta è iniziare il cammino verso di essa ad entusiasmarci. Anche quando credi sia impossibile cambiare vita prova a riflettere su questa citazione:
“Fai le cose difficili quando sono facili, e comincia le grandi cose quando sono piccole. Un viaggio di mille miglia deve iniziare con un singolo passo” -Lao Tzu
Perchè è importante scoprire sè stessi: ce lo dice Jung
Anche per Jung lo scopo dell’uomo è in qualche modo trovare il proprio Sè. La scoperta del sè avviene grazie al processo di individuazione che tenta di riportare noi stessi alle potenzialità con cui siamo nati e che per adattarci all’ambiente e alla società sono state inibite. Ci pensi mai a quei lati di te che tieni nascosti agli altri? Quei lati di te che ti condurrebbero troppo lontano dalla persona che gli altri pensano che tu sia? Jung afferma che ciò che siamo davanti agli altri è la Persona, ovvero la nostra maschera. Al contrario esiste una parte di noi che lui chiama Ombra, ovvero quella che più ci spaventa perchè incompatibile con l’identità che ci siamo costruiti. L’ombra è vissuta come una presenza inquietante che ci osserva dall’oscurità e che è costituita dalle nostre pulsioni più segrete. E’ nel momento in cui l’inconscio si fonde con il conscio che si realizza la totalità della psiche: il Sè. Ciò può avvenire solo accettando quelle parti di noi che vorremmo tenere nascoste e portarle alla luce. Quindi il processo di individuazione diventa effettivo quando l’individuo ne diviene consapevole, altrimenti resta solo una possibilità, come un seme che non si trasforma nel suo albero.
Cosa devi fare dopo aver letto questo articolo
Il concetto fondamentale è: cerca te stesso, non una relazione. Ho preso in ballo San Valentino per dire una cosa che però è valida tutti i giorni e tutta la vita, capire chi siamo e costruire il nostro futuro. Se da una parte l’amore è ciò che dà benzina al nostro cammino, occorre capire che finchè saremo concentrati sulla ricerca dell’altro, non troveremo mai noi stessi. A volte ( non sempre) la ricerca dell’amore può essere un voler divagare dal sè, perchè può far paura confrontarsi con la nostra Ombra. Jung dice che il processo di individuazione è fatto di momenti essenziali in cui perdiamo la maschera, i nostri ruoli sociali, le nostre certezze per tornare ad attingere alla nostra creatività personale. Trovare chi siamo è un percorso difficile, ma ne vale la pena. L’ikigai vuol essere la motivazione a cercare qualcosa che conta solo per te, la tua missione, la tua vocazione. Nell’amore a volte si fugge da noi stessi perchè si preferisce pensare a qualcun altro invece che a come migliorare la nostra vita. Nietzsche diceva:
“Il vostro cattivo amore di voi stessi fa della vostra solitudine una prigione”
Quindi quando sentirete la mancanza di un partner, provate a pensare a voi. Sapete quali sono le vostre passioni? Cosa potreste iniziare di nuovo che non avete mai fatto? E poi prendetevi tempo per rispondere.
Virginia Famà