Se pensiamo alla pioggia probabilmente la prima canzone che ci sovviene alla mente è “Purple Rain”, il brano più famoso di Prince. Per quanto lontana dal genere poetico, ha qualcosa in comune con “La pioggia nel pineto”, capolavoro di D’Annunzio.
Tutti conosciamo “Purple rain”, capolavoro di Prince. La pioggia è un fenomeno che diventa spesso metafora di qualcosa. Di una sensazione, di un momento, la ritroviamo in poesie e canzoni tante volte. Sul significato del viola della canzone di Prince ancora ci si interroga, mentre La pioggia nel pineto di D’Annunzio non ha mai smesso di affascinare. Oggi colleghiamo due componimenti sicuramente differenti, ma che affascinano lettori e ascoltatori.
La poesia come musica in D’Annunzio
Il primo grande legame tra la poesia e la musica è in Gabriele D’Annunzio l’idea centrale su cui si basa il suo linguaggio: infatti, quando componeva D’Annunzio selezionava le parole più in base al suono che avevano che sul contenuto. Questo si evince in modo molto palese nella poesia “La pioggia nel pineto”, nella quale troviamo anche un grande simbolismo che era proprio del Decadentismo. Questa musicalità quindi ci riconduce alla scena musicale ed il simbolismo è proprio al centro anche della canzone di Prince: ancora oggi nessuno di noi conosce bene il significato del viola della pioggia. Proprio la tendenza alla musicalità e alla ricerca di una perfezione saranno caratteristiche che ad esempio Umberto Saba condannerà. Infatti, da giovane ammiratore convinto di D’Annunzio, Saba maturando lo criticherà per l’assenza di autenticità della sua poesia, che secondo Saba doveva mostrare la realtà così com’era.
L’Alcyone e il rapporto con la natura
La pioggia nel pineto fa parte del terzo libro delle Laudi del cielo della terra del mare e degli eroi, il lavoro più noto di D’Annunzio: l’Alcyone. I temi di questo libro sintetizzano sostanzialmente quelle che sono le idee fondanti del pensiero dannunziano: il rapporto tra uomo e natura, il panismo (ovvero l’identificazione di se stessi con la natura), l’esaltazione del poeta e della parola, ecc. Una delle più grandi rappresentazioni del panismo è proprio La pioggia nel pineto: alla base di tale componimento vi è l’identità tra uomo e natura, in cui D’Annunzio ha illustrato rumori che appartengono alla natura per mostrare cose umane. Vi è un profondo ascetismo alla base di questa passeggiata con l’amata, Ermione, cui si chiede fin dall’inizio di tacere e ascoltare quella natura. Risuona come una sinfonia della pioggia, su modello di Mallarmé. Grande spazio viene dato al mito: nota a tutti è la probabile rievocazione del mito di Dafne, presente nelle Metamorfosi di Ovidio:
Dafne si trasformò così in albero d’alloro prima che il dio riuscisse ad averla, egli, tuttavia, decise di rendere questa pianta sempreverde e di considerarla a lui sacra: con questa avrebbe ornato la sua chioma, la cetra e la faretra; ed inoltre, d’alloro sarebbero stati incoronati in seguito i vincitori e i condottieri.
– Ovidio, Metamorfosi
La pioggia come solitudine per Prince
Rimanendo nella sinfonia, una vera canzone è quella che Prince ha invece eseguito con Purple Rain, di cui disse:
Quando c’è sangue nel cielo… rosso e blu = viola. La pioggia viola riguarda la fine del mondo e stare con la persona che ami e lasciare che la tua fede / dio ti guidi attraverso la pioggia viola.
Criptiche le sue parole, che non chiariscono molto sul significato del brano ma ci mostrano la sua natura malinconica e romantica. La fine del mondo di cui parla il cantante non per forza è da intendersi in senso letterale: potrebbe essere la metafora di un carpe diem, una spinta a godersi la vita e, di conseguenza, la stessa natura. La passeggiata con l’amata sotto la pioggia qui ha sicuramente un significato differente, ma un simbolismo comunque intenso. Proprio questo simbolismo e la musicalità ci fa accostare queste due grandiose opere.
