Una pellicola imprescindibile per gli appassionati di Storia contemporanea, per comprendere meglio le conseguenze dell’odio ideologico.
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Il protagonista del film è Derek Vinyard il quale, in seguito all’omicidio del padre in un quartiere popolato in maggioranza da afroamericani, diventa il leader di un gruppo di giovani suprematisti bianchi.
PRESENTAZIONE DEI PERSONAGGI
- Derek Vinyard: è un ragazzo neonazista di una ventina d’anni che covava molto odio. I suoi atteggiamenti violenti sono stati forgiati da Cameron Alexander, che si ritiene essere colui che ha manipolato la mente del protagonista, al punto che quest’ultimo detesta ogni tipo di minoranza; a un certo punto del film viene fatto intendere quanto la morte del padre di Derek (per mano di un gruppo di afroamericani), oltre alle sue convinzioni politiche estreme, abbia giocato un ruolo significativo nella futura attività criminale del figlio. Quest’ultimo, infatti, ucciderà due afroamericani che avevano tentato di rubare il suo furgone nel vialetto di casa, finendo in prigione per 3 anni;
- Cameron Alexander: costituisce una figura paterna manipolatoria sia per Derek che per Danny (fratello minore di Derek); è un suprematista bianco e un’idealista che si autoassolve per il controllo che ha sui giovani. Egli comanda una street gang neonazista, che prende il nome di “I discepoli di Cristo” e attira giovani ragazzi bianchi a unirsi. Essa commette atti di intimidazione, come il danneggiamento di un negozio il cui proprietario è coreano, oltre ad essersi appropriata di un campo da basket in seguito a una partita bianchi contro neri, in cui i primi erano risultati vincenti.
- Danny Vinyard: è il fratello minore di Derek e viene reclutato nel gruppo di suprematisti bianchi mentre Derek è in prigione. Ha assunto una posizione problematica a scuola per aver consegnato un paper in cui asseriva che Hitler fosse un eroe. Al termine del film perderà la vita venendo ucciso a sangue freddo nei bagni della sua scuola da un ragazzo afroamericano, con cui aveva avuto degli alterchi precedentemente.
- Preside Bob Sweeney: anni prima era stato il professore di inglese di Derek (afroamericano), in seguito è diventato il preside della scuola di Danny. Si rifiuta di abbandonare quest’ultimo a un destino criminale, rifiutando di espellerlo dall’istituzione scolastica, quando il compagno della madre del ragazzo lo segnala come pericoloso. Sweeney sarà l’artefice del cambiamento di mentalità di Derek in prigione, facendogli realizzare che, da quando ha iniziato a nutrire odio nei confronti di chiunque non fosse bianco, la sua vita è peggiorata drasticamente.
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ANALISI DEGLI ASPETTI TEMATICI PRINCIPALI DEL FILM IN CHIAVE SOCIOLOGICA
La pellicola ha un inizio tragico, in quanto il protagonista, Derek, uccide a colpi di pistola due giovani afroamericani, i quali avevano provocato la sua ira, svegliandolo in piena notte, tentando di rubargli la macchina. Questi delitti sono di matrice razziale, come si può osservare dal tatuaggio impresso sulla sua pelle (una svastica), emblema dell’ideologia nazionalsocialista. Derek, infatti, è il leader riconosciuto (ruolo legato allo status) di un gruppo di neonazisti, che avevano subito l’influenza di Cameron Alexander, titolare di una casa editrice volta alla promozione di letteratura inneggiante alla “supremazia bianca” esercitando, quindi, su di essi un controllo sociale.
Tuttavia, l’odio ideologico del protagonista era stato instillato molti anni prima, durante un pranzo in famiglia, in cui il padre, stimato vigile del fuoco, affermava che non avrebbe mai affidato la sua vita a due suoi colleghi di colore e che il concetto di uguaglianza tra bianchi e neri fosse sbagliato (socializzazione); successivamente, quest’ultimo morirà durante un’operazione di soccorso, ucciso da due spacciatori afroamericani. Questa terribile perdita alimenta e fortifica il sentimento di odio razziale in Derek e, allo stesso tempo, lo mette in una posizione di “capo-famiglia”; ma, anche all’interno di essa, lo status chiave che emerge, indipendentemente dalla sua posizione, è quello del leader neonazista: è, infatti, causa dell’allontanamento da un pranzo del nuovo compagno della madre, che ha origini ebraiche, a seguito di insulti antisemiti, comportandosi in modo autoritario e violento, coerentemente alle aspettative della gang.
Un’altra scena significativa è quella di un suo discorso pronunciato contro gli immigrati, i quali sottrarrebbero il lavoro ai cittadini americani: in questa occasione Derek rimprovera un membro del gruppo, perché stava fumando uno spinello (“Buttala via immediatamente, l’erba è da negri”), mentre ciò che sarebbe avvenuto di lì a poco, ovvero assaltare e distruggere negozi gestiti da immigrati, con annessa violenza contro le persone, era del tutto normale.
Si può desumere, chiaramente, il concetto di norme all’interno del gruppo. Tutto questo avviene sotto gli occhi del fratello minore del protagonista, Danny, che gli riconosce il ruolo di mentore.
Tornando all’inizio del film, in seguito all’omicidio dei due afroamericani, Derek viene condannato a 3 anni di carcere (in altra analisi, anche questo evento, costituisce la somministrazione di un
incentivo negativo, sanzione, a seguito di un’azione difforme alla norma “giudiziaria”, legge che impedisce l’assassinio).
Nel corso del suo periodo in carcere riflette sulle conseguenze delle sue azioni e sul drastico peggioramento della qualità della sua vita. Inizialmente si aggrega a un gruppo di neonazisti ma, quando comprende che si servivano degli ispanici per procurarsi la droga (concetto non conforme alle sue aspettative, ma che nel microambiente del carcere era la norma), decide di allontanarsi; come ritorsione subisce, dagli stessi skinhead, una violenza sessuale.
Le uniche due persone che lo affiancano nel suo processo di sconto di pena sono due neri,
il preside della scuola dove studia Danny, già suo professore ai tempi del liceo, il Dr. Sweeney, e un altro galeotto. Grazie all’aiuto psicologico del primo e alla progressiva vicinanza con il secondo, il suo sentimento di odio razziale, mano a mano, si affievolisce. A quel punto comincia un processo di mutamento interno, un cambiamento che lo porta a mettersi in dubbio. (conflitto di ruolo). Parlando con Sweeney, Derek apprende che, anche il fratello Danny, sta seguendo le sue orme, essendo stato manipolato da Cameron Alexander e questo fatto costituirà il secondo “turning point” che lo porterà a rinnegare tutto ciò in cui crede.
LA CONSAPEVOLEZZA DI DOVERSI SOTTRARRE ALLA MANIPOLAZIONE MENTALE E LA RINASCITA
Uscito di carcere anticipatamente, grazie anche alla buona parola del professore, decide di dare una svolta alla sua vita (simboleggiata dal taglio di capelli non più rasato), ripudiando totalmente quell’ideologia violenta, provando ad essere una buona guida per la sua famiglia e cercando di trasmettere anche a Danny i suoi nuovi ideali (in particolare, è suggestiva la scena del bagno in cui, davanti allo specchio, Derek cerca di coprire con la mano la svastica in grassetto tatuata sul petto). Tornato a casa, oltre alla sua famiglia, ad aspettarlo è presente l’amico di sempre, Seth, che lo invita ad un raduno neonazista, nel quale sarà presente anche Cameron.
L’intenzione di Derek era di recarsi alla festa per riferire a Cameron la volontà sua e del fratello di lasciare il gruppo. Non appena arriva incontra la sua ex-ragazza, Stacey, con la quale prova a parlare ma, evidentemente, a lei non interessava la promessa d’amore, quanto la posizione che lui occupava all’interno della gang. Passando tra la folla euforica per il suo ritorno, viene accolto come una
leggenda, un eroe; tutti si aspettavano che avrebbe fatto discorsi e avrebbe ripreso l’”attivismo” come un tempo. Entrato nella stanza di Cameron, mette subito in chiaro il suo volere: inizialmente l’editore cerca di ammaliare il protagonista con delle promesse ma, vedendo la fermezza di Derek, comincia a vederlo come un deviante, minacciandolo; Derek risponde sferrandogli un pugno che lo lascia esamine per terra.
Uscito dalla stanza cerca di andarsene trascinando con sé Danny; Seth, che aveva capito tutto,
lo ferma e, estraendo una pistola, lo minaccia di morte (sanzione cui deve andare incontro), ma con un riflesso lo disarma e scappa. Raggiunto da Danny, il quale ancora non capiva perché il fratello non soddisfacesse le aspettative, inizia un lungo dialogo in cui, finalmente, spiega i motivi per cui si è allontanato definitivamente da quella realtà criminale.
CONCLUSIONE
Si è decisamente verificato un cambiamento di mentalità da parte di Danny nel corso del film. Derek ha rappresentato la figura paterna, di cui il fratello aveva bisogno, dopo la morte di loro padre. Tuttavia, possiamo notare come il tempo che Derek ha trascorso in prigione abbia segnato la crescita di Danny: nel momento in cui egli ha cominciato a rinnegare le sue convinzioni neonaziste, senza riuscire a rinnegare la sua “arroganza” iniziale, infatti, ha perso la vita per mano di un compagno di scuola di colore con cui aveva avuto da ridire. Il modo in cui questo film fa luce sul razzismo, mostra come quest’ultimo sia solo odio. Odio per il diverso, odio che finirà per logorare la vera persona insita all’interno di ciascuno di noi. Esso fa preda sulle persone vulnerabili. Si tratta di qualcosa su cui si possono appoggiare coloro che hanno paura, in modo da sentirsi più forti. A questo punto dell’evoluzione dell’umanità, non ha senso essere così pieni di pregiudizi ma, citando una frase del film, per essere più forti è necessario essere più intelligenti, e questo significa “fare le domande giuste”.