Cosa porta l’uomo a credere in Dio? In che modo la religione ha contaminato tutto ció che le stava intorno? Ci risponde Lucrezio nel De rerum natura.
La religione e l’umanità sono due forze che per esistere hanno bisogno l’una dell’altra, vicendevolmente di alimentano, distruggono e rinnovano. Lucrezio ci dimostra come ció sia potuto avvenire.
Le fedi fatte di abitudini e paura
La religione nasce con l’uomo, e dal bisogno che ha l’uomo di spiegare i fenomeni naturali nascono la superstizione e la paura; evoluzione, scienza, prove scientifiche che smentiscono teorie religiose difese dai più, come ad esempio il parto di una vergine, giusto per dirne una, non sono bastate nei secoli a smontare il castello di carta più grande e resistente che ci sia: quello della religione.
Lucrezio, secoli prima che Nietzsche teorizzasse la morte di Dio, parló dell’inutilità della divinità, o meglio, di quella che chiameremo utilità fino a prova contraria;
è sicuramente facile per l’uomo primitivo spiegarsi il cadere dei fulmini come la punizione di una qualche divinità, ma è altrettanto sbagliato, ci insegna Lucrezio, continuare a vivere nella paura del dio dopo aver scoperto che in realtà il fulmine è un fenomeno naturale e non una punizione divina.
La religione peró non ascrive il suo compito solo a quello della spiegazione naturale, essa si è via via insediata nelle nostre vite, riempiendo ogni ambito della vita aconfessionale, dalla scuola alla politica, ma come è stato possibile tutto ció?
Ció che spesso è mascherato con la fede
Nel primo libro del De rerum natura, Lucrezio parla dell’empietà della religione, partendo dall’esempio del sacrificio di Ifigenia, figlia di Agamennone, immolata col consenso del padre per propiziare la partenza di una flotta greca verso Troia; subito dopo Lucrezio aggiunge come la religione, spesso madre di fatti empi e scellerati, sia usata per fini politici.
20 agosto dell’anno del Signore 2019 (n.d.a. giusto per restare in tema), un noto esponente di partito italiano sventola il rosario affidando il popolo italiano e l’Italia tutta al Sacro Cuore Immacolato della Vergine Maria, l’Italia ride, il web si riempie di meme, e Lucrezio tuona dall’aldilà dicendo “Io l’avevo detto che qualcuno prima o poi l’avrebbe fatto”.
Il rosario usato come mezzo di propaganda peró rappresenta solo la punta dell’iceberg di secoli di storia della politica italiana, in cui, per far leva sulle masse, si è passati dallo svendere l’istruzione scolastica dei figli ai dogmi del cattolicesimo per qualche voto in più, al far partire una polemica ogni anno già dai primi di dicembre per difendere o meno la presenza del presepe nelle scuole o negli uffici pubblici.
Dio è morto
Cantata, annunciata, urlata al mondo intero, la morte di Dio è uno degli eventi voluti dall’uomo che lo ha mistificato, ricoprendolo di falsi miti fino a soffocarlo.
Non è una novità che in primis le istituzioni religiose abbiano ucciso Dio e il concetto di divinitá mischiando la materia religiosa e spirituale con quella “pagana” e terrena.
“Allora Gesù gli disse: “Va’ via, Satana! Perché è scritto: ‘È solo il Signore tuo Dio che devi adorare, e a lui solo devi rendere sacro servizio’”
Matteo 4:8-11
Ma come mai? Non dovrebbe essere compito dei seguaci di Cristo attendere il regno di giustizia voluto da Dio promesso nella Bibbia, stando lontani dalla politica e dalle tentazioni della gloria terrena?