Centodieci anni fa veniva riscoperta Machu Picchu: scopriamo insieme la perduta civiltà Inca

Gli Inca abitavano il Nuovo Mondo prima dell’arrivo di Colombo: ecco ciò che sappiamo di loro.

Il 24 luglio si celebra l’anniversario della riscoperta della città perduta di Machu Picchu, avvenuta nel 1911 da parte dello storico statunitense Hiram Bingham. Si tratta di uno degli indizi più consistenti per studiare l’antica civiltà Inca.

LA CITTÀ PERDUTA DI MACHU PICCHU FU RISCOPERTA NEL 1911

Bingham, insieme a Melchor Artaga e a un sergente della guardia civile, arrivò nel luogo della scoperta un mese prima dell’avvenimento. Quindi avviò, con l’appoggio dell’Università di Yale, di National Geographic e del governo peruviano, gli studi archeologici; questa incredibile rivelazione ne fu il risultato.

L’importanza di questo avvenimento è enorme: permette, infatti, di capire qualcosa di più per quanto riguarda la civiltà inca, una cultura che è andata via via scomparendo a causa del terribile genocidio compiuto dai conquistadores europei. Fortunatamente, però, ci è rimasta qualche testimonianza degli usi, dei costumi e della gerarchia sociale delle cosiddette popolazioni precolombiane.

GLI INCA ERANO UNO DEI PRINCIPALI POPOLI DEL NUOVO MONDO

Il loro regno si estendeva fra il Perù e la Bolivia, quindi nella parte meridionale dell’America; cadde qualche anno dopo un altro importante regno, quello degli Aztechi. E, come un altro importante regno – quello dei Maya – gli Inca furono grandissimi costruttori di città: la loro capitale, Cuzco, contava circa 300 000 abitanti. Una vera e propria metropoli sull’altopiano delle Ande.

La fine del popolo inca, come già accennato, fu causata dai conquistadores europei. Nello specifico, fu opera di Francisco Pizarro, una figura tanto priva di scrupoli quanto animata dalla sete di guadagno; perciò, nel 1532 trecento spagnoli sconfissero un esercito di quarantamila guerrieri inca. Poi, l’imperatore Atahualpa venne ucciso, Cuzco saccheggiata e migliaia di opere d’arte d’oro vennero fuse per ricavarne materia prima.

Questo scontro è stato oggetto di moltissimi dibattiti. Infatti, è evidente che l’esercito spagnolo era numericamente inferiore – e di molto – a quello inca. Ma allora, perché quest’ultimo non vinse? Pensiamo anche al fatto che gli Inca combattevano “in casa propria”; era un territorio per loro familiare. La risposta è questa: gli europei avevano il vantaggio di possedere armi estremamente sviluppate, al contrario di quelle Inca. Non solo. Con il loro arrivo, portarono nelle Americhe moltissime malattie sconosciute a queste popolazioni, che ovviamente non avevano mai sviluppato gli anticorpi necessari.

LA GERARCHIA INCA: UNA SOCIETÀ MOLTO COMPLESSA

Per concludere la panoramica su questa popolazione, è importante avere qualche informazione anche per quanto riguarda la sua struttura sociale. Quella inca era una costruzione politica abbastanza recente, come lo era quella Inca. Era un governo essenzialmente teocratico: il capo, chiamato appunto inca, era considerato una divinità, discendente dal dio Sole. La società era poi basata su una sorta di comunismo dispotico ante litteram: nessuno poteva oziare o lavorare più del necessario. I popoli sottomessi potevano mantenere le proprie tradizioni e le proprie leggi, ma dovevano dedicare parte del loro lavoro alle terre inca.

Un popolo, quindi, estremamente affascinante, che è stato, però, spazzato via ancora una volta dalla crudeltà umana e dalla sete di guadagno.

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