A Palazzo Barberini torna la mostra dedicata a Urbano VIII : ripercorriamo il suo pontificato

In arrivo la nuova esposizione che le Gallerie nazionali di arte antica dedicano al pontificato più lungo e rappresentativo del XVII secolo: quello di Urbano VIII.

L’esposizione celebra il profilo culturale e politico del papa che incise netteamente sul pensiero filosofico, sul sapere scientifico e sulle arti del Seicento in maniera irreversibile.

 

L’inaugurazione

Per la prima volta, grazie alla mostra, i capolavori realizzati durante il  pontificato di Urbano VIII saranno nuovamente disponibili a Palazzo Barberini, la sontuosa residenza costruita di fronte al Quirinale. Saranno presenti più di 80 opere provenienti dalla collezione del museo e da collezioni private italiane e internazionali. L’esposizione sarà quindi in programma fino al prossimo 30 luglio, e mira a una riflessione riguardo al progetto intellettuale che ha trasformato Roma nella culla e nel centro di irradiazione della cultura barocca, partendo da Palazzo Barberini come suo centro ideale. Il percorso si articola in dodici sezioni, procedendo dallo Spazio Mostre al piano terra agli spazi più emblematici del museo, come le sue sale monumentali. Si tratta del  Salone Pietro da Cortona, Sala Marmi, Sala del Trono, Sala Paesaggi e alcune sale della collezione permanente. L’obiettivo è proprio di illustrare l’importanza che il pontefice attribuì alla sfera culturale, anche in funzione dell’azione politica. Non bisogna dimenticare che il pontificato di Urbano VIII  ha reso possibile la realizzazione del baldacchino di San Pietro, disegnato da Gian Lorenzo Bernini, o l’affresco di Pietro da Cortona nel grande salone di Palazzo Barberini. Si potranno dunque ammirare opere di Gian Lorenzo Bernini, Caravaggio, Valentin de Boulogne, oltre che alcuni arazzi prodotti per i Barberini.

Il pontificato di Urbano VIII

Urbano VIII  fu senza alcun dubbio un papa di cultura umanistica, amante dell’arte e delle letteratura. pontificato del Papa proveniente dalla famiglia Barberini si aprì con la “guerra dei trent’anni”. Per quanto riguarda l’espansione territoriale riuscì ad annettere allo Stato Pontificio il dominio di Urbino, a scapito dei Medici. Tornando al tema della bellezza artistica e della promozione culturale fu proprio papa Urbano VIII ad accrescere la fama di Gian Lorenzo Bernini, che divenne artista ufficiale della corte pontificia. Bernini realizzò quindi chiese, palazzi, fontane, statue. La  sua prima  commissione pubblica, ricevuta da papa Urbano VIII, fu quella di realizzare il baldacchino per l’altare della Basilica di San Pietro, in Vaticano. Quest’opera venne inaugurata il 28 giugno 1633 dallo stesso papa. Egli fu anche membro nel 1616 della commissione del Sant’Uffizio, che si concluse  con la sospensione di Copernico e l’ammonizione a Galileo. Pare però che il Papa si fosse dimostrato contrario alla condanna per eresia della teoria della mobilità della Terra, dichiarata infatti soltanto falsa, perché contraria alla Scrittura.

La nascita dell’inquisizione

Nel 1542 nasce l’inquisizione romana che agisce con forza negli stati italiani. Si tratta di un periodo storico molto particolare, in cui l’Italia subisce nunmerose invasioni straniere e databile attorno alla prima metà 500’. L’ alleanza tra potere politico e religioso viene creata per perseguire la lotta all’eresia. Risulta dunque efficace per avere il sostegno del potere politico. Gli effetti dell’inquisizione saranno forti rispetto ad altri paesi europei. Dagli anni 40′ del 500’ inizia un movimento migratorio di umanisti e letterati che scappano per sfuggire alle maglie strette dell’inquisizione. Paolo III emana la bolla e  consegna a piero Carafa l’inquisizione. L’inquisizione è figlia di una prospettiva repressiva che guarda all’ eresia come repressione, attraverso il carcere e la condanna, ovvero una logica repressiva senza possibilità di mediazione. Il concilio invece altra logica, di discussione e dibattito, a cui il partito intransigente di Carafa che dice di no.

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