L’Italia è stata recentemente al centro di ardue discussioni sull’uso dei vaccini, specialmente riguardanti malattie come il morbillo. Molte malattie, come morbillo, AIDS, herpes e altre apparentemente non correlate tra di loro, hanno tutte come causa scatenante un virus. Un virus è un organismo biologico, che si comporta come un parassita obbligato. Il mondo scientifico è obbligato ad usare questa vaga forma per definirlo, dato che non è né classificabile come essere vivente, né come materia inorganica. Andiamo a vedere esattamente di cosa si tratta, e del perché sono così difficile da curare.
Cos’è un virus?
Un virus, nella sua interezza, è un ammasso biologico molto semplice. Possiede uno strato esterno proteico, a volte una membrana lipidica e un acido nucleico al suo interno, il suo manuale di costruzione. Null’altro. A seconda della sua composizione, un virus può avere comportamenti diversi, ma il modus operandi è sempre simile: inganna la cellula bersaglio, in modo da farsi garantire l’accesso, sfrutta gli enzimi della cellula per duplicarsi e, finite le risorse, esce dalla cellula. I virus vengono detti parassiti obbligati, perché da soli non sono in grado di moltiplicarsi. I virus si classificano in 7 gruppi, secondo la classificazione di Baltimore.

fonte: chimica-online
Come funzionano
Le cellule dell’organismo sono di solito molto attente a quello che fanno entrare, e hanno un evolutissimo sistema di controllo. Spesso i virus, per aggirare questo ostacolo, mimano la forma di un componente vitale, che la cellula fa passare. Si lega quindi al recettore corrispondente, e si garantisce l’accesso. Una volta dentro, deve trovare il modo di farsi duplicare dalla cellula.
Virus a RNA
Nel caso dei virus a RNA, la cellula tratta l’informazione del virus come se fosse un componente proprio. Comincia quindi produrre le proteine che sono necessarie al virus. Quando la cellula è piena di componenti virici, questi si assemblano spontaneamente e rompono la membrana cellulare: miliardi di nuovi virus escono per andare a infettare altrettante cellule.

Virus a DNA
I virus che invece utilizzano il DNA, hanno un sistema è più raffinato: questi hanno uno strato lipidico intorno a loro, del tutto uguale a quello di una cellula. Il virus fonde il proprio strato con quello della cellula attaccata, garantendosi l’ingresso. I retrovirus, come l’HIV, a questo punto si fanno inserire dalla cellula all’interno del genoma dell’ospite. Questo determina la pericolosità di questo tipo di virus: la cellula non muore, ma continua a produrre virus durante tutto il corso della sua vita. Allo stesso tempo il DNA del virus rende la cellula meno efficiente, e dirotterà le sue energie alla produzione del virus. La pericolosità di questo tipo di virus dipende dal tipo di cellula attaccata: l’HIV attacca le sentinelle innate dell’organismo, lasciandolo senza difese. possiederanno il DNA virico anche tutte le cellule figlie. Al contrario, altri virus al DNA, come il papilloma virus, riescono a far entrare il DNA nel nucleo della cellula, ma non si inserisce nel genoma. Il rischio di questo tipo di virus è che spesso, per proteggersi, fanno produrre alla cellula proteine oncogene, che possono aiutare l’insorgenza del cancro.

Ma i vaccini?
Il sistema immunitario, in queste situazioni, cosa fa? Cellule non specializzate, fanno la ronda nel flusso sanguigno per il rilevamento di corpi estranei. Da soli possono a volte far fronte ad un’infezione virale. Tuttavia, se il virus riesce a eludere la sicurezza, o ad attaccare direttamente le cellule che dovrebbero ucciderlo (come nella mononucleosi o nell’HIV) sono impotenti. A quel punto sono richiamate cellule specializzate, che analizzano esattamente com’è fatto il virus, e lo distruggono con molta più efficienza. Una volta debellata l’infezione, le cellule specializzate rimangono, per poter essere richiamate quando si ripresenti lo stesso virus, e non dargli il tempo di proliferare. Quello che fanno i vaccini è dare al corpo l’illusione di un’infezione: vengono iniettati dei batteri morti, o quasi, assieme ad alcune sostanze irritanti. Le sostanze irritanti servono a far accorrere le cellule sentinella, che in assenza di minaccia lascerebbero stare i virus morti. Quando il virus contro cui ci si è vaccinati, riapparirà, non avrà tempo di sviluppare dei sintomi, perché sarà prontamente eliminato
Perché non esistono antivirali come esistono antibiotici?
Come abbiamo visto, i virus si infiltrano all’interno della cellula. Il principio di funzionamento di un antibiotico è quello di attaccare dei meccanismi non condivisi tra batteri e cellule umane, lasciando quest’ultime intatte. Per i virus non è possibile: oltre ai vaccini, ci sono poche alternative. Si può bloccare impedire ad un virus di attaccarsi ad una cellula utilizzando una proteina che assomigli al recettore a cui di solito si attacca, ma non è fattibile. Ci si deve limitare a provare ad arginarne la diffusione e attutire i sintomi, attendendo che il corpo se la sbrighi da solo. Quindi cosa si deve fare per quel fastidioso raffreddore? Non si prendono antibiotici, che sarebbero inutili; ci si soffia il naso, e si aspetta un vaccino universale contro il raffreddore, mentre il nostro organismo si sbarazza del virus