Le professioni dello psicologo

La scelta della nostra professione e probabilmente una delle più difficili e variabili che la vita ci presenta; da bambini abbiamo un sogno, da giovani maturiamo un’idea mentre poi da ragazzi valutiamo cosa è realmente fattibile e cosa invece non è alla nostra portata. Come se non bastasse scelta finale inoltre da moltitudine di variabili imprevedibili, che ci rende impossibile dire oggi dove saremo tra 10 anni. Anche un universitario, che dovrebbe avere le idee più chiare, non può sapere cosa la vita gli riserva. Impiegheremmo giorni a presentarvi una panoramica completa di tutti i possibili sbocchi lavorativi per ogni diverso orientamento di studi, quindi anche per questioni di semplicità oggi ci focalizzeremo sulle possibili professioni dello studente di psicologia, sfruttando questo articolo per sfatare alcuni stereotipi legati alla professione.

A meno di 50 anni dalle sue origini la psicologia vantava già una notevole influenza in diversi settori: sanitario, preventivo, lavorativo, istituzionale e ricerca scientifica. Oggi possiamo affermare con quasi assoluta certezza che la psicologia possa arrivare in tutti i settori lavorativi che coinvolgono l’uomo (escludiamo quindi quelle professioni che un domani faranno largo uso delle automazioni per svolgere gli incarichi). A questo punto è legittimo chiedersi perché la psicologia debba mettere lo zampino anche dove non compete, e qui è lecito fare una distinzione dei ruoli dello psicologo: ruolo d’intervento e ruolo supportivo.

In alcuni settori lavorativi l’intervento di uno psicologo o di un terapeuta è fondamentale per la risoluzione di disturbi o psicopatologie; ci stiamo riferendo a situazioni sufficientemente gravi da indurre un individuo a ricercare spontaneamente l’aiuto di uno psicologo per la risoluzione del problema. Un costume che per molti aspetti ricalca il ruolo del medico. Questo possibile orientamento professionale molto ambito e molto famoso, ricarica alla perfezione lo stereotipo moderno del terapeuta il quale incalza un paziente Sdraiato sul lettino con domande sulla sua infanzia. Questa visione giurassica perde ogni fondamento nel momento in cui affrontiamo il ruolo voglio psicologo come membro supportivo di un’organizzazione. Infatti, la storia ci insegni come le nostre performance (che siano lavorative o sociali) sono fortemente condizionate dal nostro stato d’animo, del quale non ci curiamo sufficientemente. Numerosi studi nella storia hanno dimostrato come le zanzare in una performance a può essere raggiunta solo con uno stato d’animo adeguato: Primo tra tutti Mayo dimostro come in fabbrica si potessero ottenere risultati migliori fornendo agli operai maggiori Benefit e più considerazione da parte dei dirigenti (tutelando lo stress). Dall’ora psicologia è diventata una risorsa in più all’interno di qualsiasi settore lavorativo e non: dalla psicologia del lavoro alla psicologia dello sport, della psicologia istituzionale la psicologia di comunità, dall’Assessment alla psicoigene. La figura dello psicologo come supporto, e non come figura sanitaria interpellare solo in casi di cura rappresenta una delle frontiere lavorative più probabili per i nostri giovani universitari.