La dieta chetogenica ci protegge dal declino mentale?

Che cos’è la dieta chetogenica?

Alcuni esempi di corpi chetonici, la cui concentrazione aumenta durante la dieta

La dieta chetogenica consiste nell’assunzione di pochi carboidrati, compensati da un aumento del consumo di grassi e proteine. Perciò l’organismo, che normalmente assume il glucosio, fonte principale di energia, attraverso i carboidrati, è costretto a cercare altre fonti energetiche. Ecco che quindi aumenta il catabolismo (la distruzione di molecole grandi che portano ad energia) di lipidi e proteine, con conseguente aumento di corpi chetonici. Questi sono il prodotto di scarto di questa dieta, da cui il nome e vengono espulsi attraverso la ventilazione e le urine. Un loro aumento fa aumentare quindi la diuresi e dà un odore caratteristico all’alito. Viene spesso adottata quindi per perdere peso, dato che viene consumato grasso e proteine.

Fa bene alla mente?

Un gruppo di ricercatori del Sanders-Brown Center on Aging dell’ Università del Kentucky si sono cimentati in due studi indipendenti di modelli murini per dimostrare la validità di tale dieta. Nel primo studio hanno utilizzato topi giovani e sani a cui hanno somministrato tale dieta per 16 settimane. Dopo questo periodo, i topi hanno migliorato la funzione neurovascolare, l’equilibrio della flora intestinale, hanno perso peso e ridotto il livello di glucosio nel sangue. Ma soprattutto, hanno ridotto la quantità di proteine beta-amiloidi, il cui accumulo è causa del morbo di Alzheimer.

L’accumulo di beta-amiloide causa la formazione di placche che portano alla morte neuronale

“L’integrità neurovascolare gioca un ruolo necessario nel mantenimento dell’integrità cognitiva” ha affermato l’autore degli studi Ai-Ling Lin. Inoltre anche la flora intestinale sembrerebbe avere un rapporto diretto con il Sistema Nervoso. Con il secondo studio hanno confrontato tre gruppi di topi (sia giovani sia più anziani), uno sottoposto a dose di rapamicina, uno a dieta chetogenica e uno a semplice restrizione calorica. Tralasciando il primo gruppo, tramite tecniche di neuroimaging hanno osservato che i topi sottoposti alla restrizione calorica hanno un miglior afflusso di sangue al cervello.

Siamo quello che mangiamo

Lo affermava due secoli fa il filosofo tedesco Feuerbach e non è mai stato così attuale. Dagli studi scientifici evidenziati, accompagnati da altre ricerche, si è capito che una restrizione calorica controllata e non eccesiva, proporzionata anche all’età e all’attività svolta, sia necessaria per una vita lunga e sana. In questo caso abbiamo trattato la dieta chetogenica, che rimane comunque estrema. Nonostante ciò, qualunque dieta o alimentazione abbiate intenzione di adottare, ricordate il consiglio del filosofo (e della scienza).

Alberto Martini

 

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