United States of Tara
Immaginate di svegliarvi un mattino con addosso i vestiti del sesso opposto, il vostro partner accanto che vi guarda stranito e nessun ricordo di ciò che vi è successo nelle ore precedenti. Questa è la vita di Tara Gregson, la protagonista della serie tv “United States of Tara“. Tara è un’artista, una moglie una madre e una persona con un disturbo psichiatrico: il disturbo dissociativo d’identità (DID). Nel DID, più comunemente conosciuto come disturbo da personalità multiple, la persona che soffre il disturbo afferma di avere più personalità che albergano dentro di sé. Queste personalità, riconosciute come alter, hanno attributi caratteriali e fisici che le distinguono dall’ospite (la persona a cui viene diagnosticato il disturbo dissociativo d’identità). Tara, ad esempio, quando è sotto stress può manifestare tre diversi alter: T. una teenager che non fa altro che comportarsi in modo promiscuo con il marito di Tara; Alice una casalinga nel perfetto stile anni 60; e Buck un ex soldato con problemi con l’alcol e con tendenze violente. Durante il corso delle stagioni Tara indagherà sui traumi che potrebbero essere la causa del suo disturbo e svilupperà altre personalità: una psicologa (Shoshana) il cui obiettivo è aiutare la donna a stare meglio, e Pulcino un bambino.

Chi sono gli alter?
Come si evince dal racconto dell’esperienza di Tara, a volte una persona sviluppa diverse personalità per fronteggiare un trauma. Spesso gli alter hanno anche delle “funzioni”. L’alter-psicologa di Tara, ad esempio, vuole aiutarla con il decorso del suo disturbo. La protagonista infatti trova spesso difficile svolgere attività quotidiane a causa dell’incursione improvvisa delle altre personalità. Ad un certo punto della stagione cercherà di fronteggiare il disturbo anche con l’assunzione di psicofarmaci; la terapia non avrà successo e sarà proprio in quel momento che Tara svilupperà questa nuova personalità che cercherà di aiutarla. Gli alter bambini (come Pulcino) rappresentano invece la parte più innocente della persona con disturbo dissociativo d’identità. Inoltre possono essere le personalità più legate al trauma. Parlando di eventi traumatici ci si riferisce ad abusi e violenze (anche sessuali) che la persona ha sperimentato in tenera età. Per approfondire la “classificazione” delle personalità, chi scrive consiglia la visione dei video del canale YouTube DissociaDID. Chloe, la ragazza che gestisce questo canale YouTube, ha deciso di raccontare la sua esperienza con il disturbo dissociativo d’identità e cerca anche di far conoscere questo mondo articolato.
Il disturbo dissociativo d’identità è molto trattato sia in letteratura che sugli schermi. Una relativamente recente apparizione del DID sul grande schermo è avvenuta grazie al film Split. Come nella serie “United States of Tara” anche il “Split” il disturbo viene estremizzato ed enfatizzato. Quello che rende il DID così accattivante è la sua natura: pensare che un individuo possa avere più identità che “abitano” la sua mente ed usano il suo corpo lascia sbalorditi. La cosa che lascia ancor più sorpresi è che ogni alter non ha solo delle caratteristiche psicologiche e caratteriali specifiche, ma anche delle componenti fisiologiche. Ricordate Buck, l’alter maschile di Tara? Buck si manifesta anche se il suo sesso è opposto rispetto a quello dell’ospite! Non è strano infatti che gli alter abbiano una fisionomia anche molto diversa dalla persona a cui viene diagnosticato il disturbo dissociativo dell’identità.

Negli anni l’idea che ipotizzava che il DID desse vita a coscienze multiple ha trovato tanti sostenitori quanti detrattori. Nel 2014 un test che confrontava i tracciati elettroencefalici di attori che simulavano il DID e veri pazienti ai quali il disturbo era stato diagnosticato, ha mostrato diverse differenze nell’attività neurale degli uni e degli altri. In base a questi risultati non stupisce più la presenza di Buck. Grazie alla stessa tecnica di neuroimaging è stato possibile osservare che le aree cerebrali dedicate alla vista di una donna che soffriva di DID non sia attivavano quando a prendere il controllo era un alter che diceva di essere cieco.
Il mondo dei disturbi dissociativi è articolato e ancora oggi molto dibattuto. C’è chi non crede che sia possibile sviluppare diverse personalità, chi ne è fermamente convinto e chi (fortunatamente) continua ad approfondire l’argomento e a cercare nuove informazioni grazie alla scienza e ai suoi strumenti. Per le persone come Tara (nella finzione) o Chloe (nella realtà) che soffrono di disturbo dissociativo dell’identità non esiste una cura nel senso stretto del termine. Pare infatti che non esista un modo per far sparire le personalità. Come accade per Tara, la persona che ne soffre impara a convivere con gli alter in sinergia.
Valentina Brina